Il daikon

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Il “ravanello bianco”

Il daikon è un ortaggio di origine asiatica, coltivato principalmente in Giappone e Cina, e da qualche anno conosciuto anche in Europa, Italia compresa.

Si tratta di una radice commestibile bianca, morfologicamente paragonabile ad una carota ma di dimensioni notevolmente maggiori: può raggiungere infatti lunghezze pari a 20-30 centimetri e diametri di 5-10 centimetri; presenta foglie dall’aspetto simile a quello delle rape, a testimonianza dell’appartenenza alla stessa famiglia botanica, quella delle Brassicaceae. La polpa del rizoma si presenta carnosa, mentre la buccia è sottile e lucida.

Il daikon è un alimento a basso contenuto calorico, ricco di minerali come calcio, potassio, magnesio, fosforo e vitamine del gruppo B e C. Presenta inoltre numerose proprietà terapeutiche:

  • è un vero e proprio brucia grassi, grazie alle sue particolari funzioni metaboliche;
  • è una fonte di betacarotene, utile quindi per proteggere gli occhi e la pelle;
  • aiuta a combattere la ritenzione idrica grazie alla funzione diuretica e disintossicante;
  • allevia tosse e raffreddore grazie alla sua azione mucolitica che contribuisce a liberare le vie respiratorie;
  • favorisce i processi digestivi, soprattutto di alimenti amidacei e ricchi di grassi, grazie all’attivazione di specifici enzimi ed al suo alto contenuto di fibra.

Proprio per il suo ruolo di “brucia grassi” naturale, il daikon trova largo impiego nel contesto culinario, soprattutto nelle cucine giapponesi, vietnamite ed indiane.

La sommità della radice, che presenta un gusto leggermente dolciastro, viene spesso mangiata cruda a scaglie o grattugiata su insalatone e piatti a base di legumi e cereali. La parte bassa del rizoma ha, invece, un sapore più deciso e piccante, per cui si preferisce cuocerla a vapore, in padella o al forno e servirla come contorno di piatti di pesce o aggiungerla a zuppe di miso e minestre di verdure.

Il daikon è utilizzato anche per la decorazione di piatti tipici della tradizione giapponese, come sashimi, tempura e natto. In alcune regioni asiatiche viene spesso cucinato come stufato insieme a calamari e polipi, in quanto sembra che gli enzimi contenuti al suo interno siano in grado di intenerire il pesce.

Infine anche i germogli del daikon, noti in Giappone con il termine di “kaiware”, sono ricchi di vitamine e di sali minerali e vengono impiegati per guarnire insalate e sushi.

Redatto da Progeo s.r.l.

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