Caffeina e cardiopatie

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Diverse ricerche internazionali hanno appurato che un consumo di due o tre tazzine di caffè al giorno è correlato ad una minore incidenza di malattie cardiovascolari.

Un recente studio al riguardo è stato svolto dall’Università canadese di McMaster che ha dimostrato che la caffeina agisce direttamente sul metabolismo del colesterolo portando ad una riduzione della quantità della componente LDL nel sangue.

Un importante ulteriore studio svolto a Seoul in Corea, all’interno del Kangbuk Samsung Hospital, ha portato alla conclusione che il caffè avrebbe un rilevante effetto preventivo contro l’aterosclerosi, poiché una moderata assunzione di questa bevanda sarebbe correlata ad una inferiore incidenza di aterosclerosi alle arterie coronariche. Questo vuol dire che il caffè può dare un suo contributo nella prevenzione di ictus ed infarto.

Anche in Italia c’è una certa concordanza con gli studi svolti nell’Ospedale coreano. I risultati di una metanalisi pubblicata all’interno dell’European Journal of Epidemiology mettono in correlazione una moderata assunzione di caffè con una minore insorgenza di malattie cardiovascolari, oltre alla riduzione del rischio di sviluppare alcuni tumori, tra cui quello del fegato e del colon-retto.